Valerio cosa ti ha ispirato nella creazione della collezione Tee? Da dove ha origine il suo nome?
Tee nasce dall’incontro dei miei personali valori come designer uniti a quelli dell’Azienda Masiero.
Come mia abitudine, volevo un designer elegante e duraturo perché non amo le “mode passeggere” e ritengo che il buon design debba saper invecchiare senza alcuna fretta. Inoltre volevo che le forme pulite e semplici che tanto amo, contenessero un grado di espressività ed emozione che riconosco al DNA Masiero e che ritenevo andasse offerto alla sua clientela.
Dal punto di vista della composizione del progetto, ho voluto perseguire geometrie estremamente pulite, usando delle primitive come cilindri e sfere raccordati da solidi di rivoluzione. Su questa base formale ho costruito un dialogo molto curato e paziente di proporzioni e poi ho voluto che la luce facesse vibrare le sfere che la contengono: delle sinuose increspature incise sul paralume si accendono quando attraversate dalla luce e creano un decoro misurato, ma ritengo molto attraente. Nel settore dell’illuminazione ritengo che debba sempre essere la luce la vera protagonista e per questo ho voluto fosse proprio la luce a rendere unico il progetto.
Un altro elemento che ha guidato lo sviluppo del progetto era il desiderio di poter costruire in modo quasi modulare una famiglia molto completa di apparecchi illuminanti. Quasi ogni spazio dell’architettura che le ospita può trovare una lampada TEE adatta. Il nome della collezione è forse un modo di non prendersi troppo sul serio, con un divertente ammiccamento alla forma del TEE usato nel gioco del golf, dalla forma così simile all’unione di raccordo e paralume in questa famiglia di lampade.
Quale percorso ha avuto il progetto? Ci sono stati cambiamenti/evoluzioni/stravolgimenti nel corso dello sviluppo?
Dal mio punto di vista, il progetto ha avuto un iter particolarmente lineare e piacevole, senza alcun trauma o scossone. Inizialmente avevamo elaborato tre famiglie differenti e quella che poi è divenuta la famiglia TEE colse subito l’interesse della Committenza.
Da quella prima approvazione è stato un susseguirsi di stimoli fra designer ed Azienda per far crescere la collezione e portarla a divenire quell’ampio abaco da interni e da esterni che oggi TEE è.
Il mio studio è particolarmente incline a seguire gli aspetti manifatturieri e tecnici dei progetti che disegniamo e perciò anche il dialogo con l’Ufficio Tecnico dell’Azienda, complici competenza e propensione al dialogo dei suoi componenti, è stato particolarmente piacevole e stimolante.
Puoi descriverci com’è avvenuta la scelta dei materiali, colori e finiture?
La scelta dei materiali è stata particolarmente lineare e legata alla funzione che dovevano esprimere, esattamente l’iter a noi più gradito.
L’impiego dello stampaggio rotazionale fu proposto per il paralume della collezione da esterni, consapevoli che le ondulazioni poste sull’esterno della superficie avrebbero costituito una sfida manifatturiera. Ne ottimizzammo da subito la geometria per agevolarne la stampabilità ed il resto è stato fatto dalla capacità dell’Ufficio Tecnico di Masiero e dal partner manifatturiero.
Per la collezione da interni, sono stati impiegati paralumi in vetro, per la maggior preziosità e valorizzazione della luce. Le montature, nelle tante configurazioni disponibili già dal lancio, sono in metallo, ma anche in questo caso dobbiamo ringraziare l’Azienda perché grazie alla grande capacità tecnica nelle finiture ci ha permesso di esprimere una palette preziosa, appagante, ma anche molto contemporanea.
In che modo, dal tuo punto di vista, questa collezione completa e rappresenta un’evoluzione del catalogo Masiero? Quali sono i suoi punti di forza sul piano commerciale?
Spero che il nostro contributo possa costituire un gradito arricchimento all’alfabeto progettuale Masiero. Sicuramente il nostro approccio basato su idee semplici, ma molto forti ed eseguite con estrema cura è gradito alle tante aziende con le quali collaboriamo perciò spero possa essere gradito anche alla clientela Masiero. Dal punto di vista commerciale, credo che non sia facile trovare già dal debutto una famiglia tanto articolata, ma ancor di più spero che la famiglia TEE possa dimostrare la sua estrema versatilità nel poter arredare tanto spazi minimali e moderni, quanto classici e decorati, passando per gli esterni, creando anche in giardino un’illuminazione curata ed appagante.
Se dovessi suggerirla ad architetti e interior designer, quali sono gli ambienti per cui questa collezione si presta meglio?
Mi sono preso molto tempo per rispondere a questa domanda, ma in completa e sincera onesta, osservando a lungo la collezione TEE, faccio davvero fatica ad immaginare degli ambienti nei quali esse non possa ben figurare. Il mix di forme pulite, quasi “timeless”, ma molto personali, finiture calde, ma anche molto contemporanee, garbata decorazione nella luce, ma senza mai diventare stucchevoli, credo possa sedurre una platea raffinata, ma molto ampia.
Dal punto di vista delle geometrie l’abaco di TEE, già dal lancio, è straordinariamente ricco, perciò un prescrittore può divertirsi con qualche piccolo punto luce a parete, oppure scatenarsi con imponenti lampadari, passando per installazioni pendenti degne di una hall di hotel.TEE è davvero un elegante alfabeto al servizio di architetti e interior designer.
Cosa definisce il tuo design?
Ci sono alcuni elementi caratteristici del nostro modo di fare design:
- Crediamo molto nel “form enhances function”, che è un modo di legare la forma alla funzione, ma senza mai dimenticarne una certa poetica, una certa garbata sensualità, che regala ancor più valore emozionale alla funzione che viene espressa.
- Amiamo le forme levigate e semplici e curiamo in modo ossessivo le proporzioni che le legano e connettono.
- Cerchiamo di impiegare i materiali con molta autenticità’, evitando di scimmiottarli con texture e decorazioni: ogni materiale ha delle peculiarità e cerchiamo di rispettarle ed esaltarle progetto per progetto.
- Avendo la fortuna di lavorare in decine di settori diversi, con aziende molto eterogenee fra di loro, crediamo molto nella forza della contaminazione e lasciamo che il nostro design si faccia arricchire da queste connessioni apparentemente lontane fra loro
Tutti questi valori sono manifestazioni dell’intenso desiderio di creare oggetti innovativi, ma soprattutto estremamente duraturi.
Quali aspetti ritieni essenziali nello sviluppo di un nuovo prodotto?
Nonostante l’estrema varietà di settori e tipologie di progetti sui quali lavoriamo ci sono alcuni capisaldi imprescindibili per la buona riuscita di un nuovo prodotto:
- Avere un’idea forte in mente: idee deboli difficilmente migliorano durante lo sviluppo del progetto
- Avere molto rispetto per la clientela tipo dell’Azienda committente
- Avere molta familiarità con i materiali e le tecnologie impiegate per la nascita di un dato prodotto: solo in questo modo si è in grado di accompagnare il progetto da intuizione a rendering a prodotto industriale
- Creare un dialogo intenso con l’Azienda committente
Non è semplice ideare un design di illuminazione che possa funzionare bene sia in interno che esterno. Quali sono stati i punti chiave di questo sviluppo?
È vero, è un risultato abbastanza inusuale che spero premi il progetto.
Ho la sensazione che abbiamo individuato un giusto equilibrio fra pulizia formale ed espressività decorativa, rendendo le lampade TEE davvero adatte ad una moltitudine di impieghi, di mood, di spazi e di ambienti.
Abbiamo perseguito un comportamento luminoso corretto ed equilibrato ed anche questo aspetto credo si dimostrerà vincente tanto all’interno quanto all’esterno. Devo confessare che mi piace molto l’idea di essere all’interno di uno spazio abitativo, ammirare un corpo illuminante a pochi passi da me e di vederne uno appartenente alla stessa famiglia posizionato in giardino, all’esterno: il solo pensiero mi dà la sensazione di un progetto architettonico nel quale interno ed esterno sono in equilibrio, in continuità e l’uso di lampade appartenenti alla stessa famiglia, come una parure, potrebbe solo rafforzare questa sensazione.
Cosa differenzia la versione da interno da quella da esterno?
Volutamente non ci sono differenze di forma, proprio perché volevo rafforzare un messaggio univoco e coerente fra l’interno e l’esterno di uno spazio abitativo. Le differenze sono principalmente nei materiali, polimero nei diffusori per gli esterni e prezioso vetro per gli interni e poi nella palette delle finiture, declinate per meglio esaltare il dialogo con il contesto.
Autore dell’articolo
Alessia D’Alesio
Global Marketing & Communication Manager