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Highlights dalla Design Shangai Week 2023

Nappe design by Marco Zito
Horo design by Pierre Gonalons
Sound design by Giovanni Battista Gianola
Honicè design by Oriano Favaretto
Horo design by Pierre Gonalons

L’interior design per Valerio Cometti

Valerio cosa ti ha ispirato nella creazione della collezione Tee? Da dove ha origine il suo nome?

Tee nasce dall’incontro dei miei personali valori come designer uniti a quelli dell’Azienda Masiero.
Come mia abitudine, volevo un designer elegante e duraturo perché non amo le “mode passeggere” e ritengo che il buon design debba saper invecchiare senza alcuna fretta. Inoltre volevo che le forme pulite e semplici che tanto amo, contenessero un grado di espressività ed emozione che riconosco al DNA Masiero e che ritenevo andasse offerto alla sua clientela.

Dal punto di vista della composizione del progetto, ho voluto perseguire geometrie estremamente pulite, usando delle primitive come cilindri e sfere raccordati da solidi di rivoluzione. Su questa base formale ho costruito un dialogo molto curato e paziente di proporzioni e poi ho voluto che la luce facesse vibrare le sfere che la contengono: delle sinuose increspature incise sul paralume si accendono quando attraversate dalla luce e creano un decoro misurato, ma ritengo molto attraente. Nel settore dell’illuminazione ritengo che debba sempre essere la luce la vera protagonista e per questo ho voluto fosse proprio la luce a rendere unico il progetto.

Un altro elemento che ha guidato lo sviluppo del progetto era il desiderio di poter costruire in modo quasi modulare una famiglia molto completa di apparecchi illuminanti. Quasi ogni spazio dell’architettura che le ospita può trovare una lampada TEE adatta. Il nome della collezione è forse un modo di non prendersi troppo sul serio, con un divertente ammiccamento alla forma del TEE usato nel gioco del golf, dalla forma così simile all’unione di raccordo e paralume in questa famiglia di lampade.

Quale percorso ha avuto il progetto? Ci sono stati cambiamenti/evoluzioni/stravolgimenti nel corso dello sviluppo?

Dal mio punto di vista, il progetto ha avuto un iter particolarmente lineare e piacevole, senza alcun trauma o scossone. Inizialmente avevamo elaborato tre famiglie differenti e quella che poi è divenuta la famiglia TEE colse subito l’interesse della Committenza.
Da quella prima approvazione è stato un susseguirsi di stimoli fra designer ed Azienda per far crescere la collezione e portarla a divenire quell’ampio abaco da interni e da esterni che oggi TEE è.
Il mio studio è particolarmente incline a seguire gli aspetti manifatturieri e tecnici dei progetti che disegniamo e perciò anche il dialogo con l’Ufficio Tecnico dell’Azienda, complici competenza e propensione al dialogo dei suoi componenti, è stato particolarmente piacevole e stimolante.

Puoi descriverci com’è avvenuta la scelta dei materiali, colori e finiture?

La scelta dei materiali è stata particolarmente lineare e legata alla funzione che dovevano esprimere, esattamente l’iter a noi più gradito.
L’impiego dello stampaggio rotazionale fu proposto per il paralume della collezione da esterni, consapevoli che le ondulazioni poste sull’esterno della superficie avrebbero costituito una sfida manifatturiera. Ne ottimizzammo da subito la geometria per agevolarne la stampabilità ed il resto è stato fatto dalla capacità dell’Ufficio Tecnico di Masiero e dal partner manifatturiero.

Per la collezione da interni, sono stati impiegati paralumi in vetro, per la maggior preziosità e valorizzazione della luce. Le montature, nelle tante configurazioni disponibili già dal lancio, sono in metallo, ma anche in questo caso dobbiamo ringraziare l’Azienda perché grazie alla grande capacità tecnica nelle finiture ci ha permesso di esprimere una palette preziosa, appagante, ma anche molto contemporanea.

In che modo, dal tuo punto di vista, questa collezione completa e rappresenta un’evoluzione del catalogo Masiero? Quali sono i suoi punti di forza sul piano commerciale?

Spero che il nostro contributo possa costituire un gradito arricchimento all’alfabeto progettuale Masiero. Sicuramente il nostro approccio basato su idee semplici, ma molto forti ed eseguite con estrema cura è gradito alle tante aziende con le quali collaboriamo perciò spero possa essere gradito anche alla clientela Masiero. Dal punto di vista commerciale, credo che non sia facile trovare già dal debutto una famiglia tanto articolata, ma ancor di più spero che la famiglia TEE possa dimostrare la sua estrema versatilità nel poter arredare tanto spazi minimali e moderni, quanto classici e decorati, passando per gli esterni, creando anche in giardino un’illuminazione curata ed appagante.

Se dovessi suggerirla ad architetti e interior designer, quali sono gli ambienti per cui questa collezione si presta meglio?

Mi sono preso molto tempo per rispondere a questa domanda, ma in completa e sincera onesta, osservando a lungo la collezione TEE, faccio davvero fatica ad immaginare degli ambienti nei quali esse non possa ben figurare. Il mix di forme pulite, quasi “timeless”, ma molto personali, finiture calde, ma anche molto contemporanee, garbata decorazione nella luce, ma senza mai diventare stucchevoli, credo possa sedurre una platea raffinata, ma molto ampia.

Dal punto di vista delle geometrie l’abaco di TEE, già dal lancio, è straordinariamente ricco, perciò un prescrittore può divertirsi con qualche piccolo punto luce a parete, oppure scatenarsi con imponenti lampadari, passando per installazioni pendenti degne di una hall di hotel.TEE è davvero un elegante alfabeto al servizio di architetti e interior designer.

Cosa definisce il tuo design?

Ci sono alcuni elementi caratteristici del nostro modo di fare design:

  • Crediamo molto nel “form enhances function”, che è un modo di legare la forma alla funzione, ma senza mai dimenticarne una certa poetica, una certa garbata sensualità, che regala ancor più valore emozionale alla funzione che viene espressa.
  • Amiamo le forme levigate e semplici e curiamo in modo ossessivo le proporzioni che le legano e connettono.
  • Cerchiamo di impiegare i materiali con molta autenticità’, evitando di scimmiottarli con texture e decorazioni: ogni materiale ha delle peculiarità e cerchiamo di rispettarle ed esaltarle progetto per progetto.
  • Avendo la fortuna di lavorare in decine di settori diversi, con aziende molto eterogenee fra di loro, crediamo molto nella forza della contaminazione e lasciamo che il nostro design si faccia arricchire da queste connessioni apparentemente lontane fra loro

Tutti questi valori sono manifestazioni dell’intenso desiderio di creare oggetti innovativi, ma soprattutto estremamente duraturi.

Quali aspetti ritieni essenziali nello sviluppo di un nuovo prodotto?

Nonostante l’estrema varietà di settori e tipologie di progetti sui quali lavoriamo ci sono alcuni capisaldi imprescindibili per la buona riuscita di un nuovo prodotto:

  • Avere un’idea forte in mente: idee deboli difficilmente migliorano durante lo sviluppo del progetto
  • Avere molto rispetto per la clientela tipo dell’Azienda committente
  • Avere molta familiarità con i materiali e le tecnologie impiegate per la nascita di un dato prodotto: solo in questo modo si è in grado di accompagnare il progetto da intuizione a rendering a prodotto industriale
  • Creare un dialogo intenso con l’Azienda committente

Non è semplice ideare un design di illuminazione che possa funzionare bene sia in interno che esterno. Quali sono stati i punti chiave di questo sviluppo?

È vero, è un risultato abbastanza inusuale che spero premi il progetto.
Ho la sensazione che abbiamo individuato un giusto equilibrio fra pulizia formale ed espressività decorativa, rendendo le lampade TEE davvero adatte ad una moltitudine di impieghi, di mood, di spazi e di ambienti.
Abbiamo perseguito un comportamento luminoso corretto ed equilibrato ed anche questo aspetto credo si dimostrerà vincente tanto all’interno quanto all’esterno. Devo confessare che mi piace molto l’idea di essere all’interno di uno spazio abitativo, ammirare un corpo illuminante a pochi passi da me e di vederne uno appartenente alla stessa famiglia posizionato in giardino, all’esterno: il solo pensiero mi dà la sensazione di un progetto architettonico nel quale interno ed esterno sono in equilibrio, in continuità e l’uso di lampade appartenenti alla stessa famiglia, come una parure, potrebbe solo rafforzare questa sensazione.

Cosa differenzia la versione da interno da quella da esterno?

Volutamente non ci sono differenze di forma, proprio perché volevo rafforzare un messaggio univoco e coerente fra l’interno e l’esterno di uno spazio abitativo. Le differenze sono principalmente nei materiali, polimero nei diffusori per gli esterni e prezioso vetro per gli interni e poi nella palette delle finiture, declinate per meglio esaltare il dialogo con il contesto.

Autore dell’articolo
Alessia D’Alesio
Global Marketing & Communication Manager

L’interior design per Favaretto/Partners

Francesco, cosa ti ha ispirato nella creazione di questa collezione? Da dove ha origine il naming?

Cordea nasce dal desiderio di reinterpretare la classica lampada industriale a testa lamellare in alluminio, in chiave contemporanea sotto il punto di vista estetico e materico, cercando quel quid in più “up to date” dato proprio dalla fettuccia chiamata, in dialetto veneto, Cordea.

Quale percorso ha avuto il progetto?

Cordea segna la mia prima collaborazione con Masiero e di fatto, dalla presentazione del progetto alla realizzazione, la collezione non ha avuto grossi cambiamenti estetico formali.

Puoi descriverci com’è avvenuta la scelta dei materiali, colori e finiture?

Abbiamo la consuetudine progettuale di far dialogare più materiali in un unico prodotto.
Per Cordea sono addirittura 3 i materiali.
Lamiera metallica tornita per il corpo luminante, plastica ad iniezione per la testa lamellare, e gomma o cuoio per la fascetta.

In che modo, dal tuo punto di vista, questa collezione completa e rappresenta un’evoluzione dell’offerta Masiero? Quali sono i suoi punti di forza sul piano commerciale?

Cordea è una collezione pensata sia per l’indoor che l’outdoor, grazie all’uso di finiture e materiali differenti tra le due versioni. Flessibile, trasversale e duttile, Cordea crea un trait d’union tra l’indoor e l’outdoor.

Se dovessi suggerirla ad architetti e interior designer, quali sono gli ambienti per cui questa collezione si presta meglio? 

Cordea nasce proprio dal mio desiderio di fare una collezione “total look “che possa ricoprire il maggior numero di spazi possibili facendo dialogare intero ed esterno come un unico spazio. Non c’è un ambiente meglio fittante rispetto ad un altro.

Francesco cosa definisce il design del tuo studio?

Il nostro approccio al design è sicuramente industriale, per quello mi piace definirmi un industrial designer. Ci piace coniugare la creatività con la parte tecnica.


Quali aspetti ritieni essenziali nello sviluppo di un nuovo prodotto?

Sicuramente per lo sviluppo di un prodotto il lavoro a quattro mani “studio/azienda” è quel quid in più che fa trasformare una buona idea in un ottimo prodotto. Per noi, se manca questa sinergia, non è proficuo iniziare una nuova collaborazione, e con Masiero ci siamo subito sentiti in sintonia.

Non è semplice ideare un design di illuminazione che possa funzionare bene sia in interno che esterno. Quali sono stati I punti chiave di questo sviluppo?

Non è facile perché a livello di certificazioni l’outdoor è molto stringente! Siamo partiti cercando si disegnare la più bella collezione di lampade per l’esterno per poi entrare all’ interno. Il risultato mi soddisfa molto…spero anche a voi!


Cosa differenzia la versione da interno da quella da esterno?

Esteticamente nulla ed il Challenge è stato proprio quello! Abbiamo voluto dare finiture differenti per l’interno e e cambiare il materiale della Cordea per soddisfare anche i clienti più esigenti e i contesti più preziosi.

Autore dell’articolo
Alessia D’Alesio
Global Marketing & Communication Manager

Catalogo Dimore 2022

Ogni prodotto ha la sua storia, le sue origini. Un processo lungo, fatto di tempi di riflessione, di confronti, di sperimentazioni. Tutto nasce da un guizzo creativo che viene plasmato fino a prendere forma.

Quest’anno abbiamo deciso di presentare al mercato due nuove collezioni, frutto della collaborazione con due designer dalla conclamata esperienza nel mondo della luce.

Sara Moroni, new entry nel parterre dei designer che collaborano con Masiero

e Oriano Favaretto, partnership già collaudata grazie a Honicè e Ribbon, firmati dal designer per Masiero.

Le due collezioni sono presentate all’interno del catalogo Dimore, completamente rinnovato nel look, ideato da Artemio Croatto e il suo staff dello studio Designwork.

La direzione creativa degli scatti è stata affidata a NOOII Agency, la stampa alla professionalità di Grafiche Antiga.

Il nostro nuovo catalogo è il risultato della collaborazione di professionisti interni ed esterni all’azienda, che hanno lavorato con passione e dedizione ed è per questo che siamo entusiasti di presentarlo!

Minimalismo e contemporaneità sono le parole chiave di Ribbon

Il 2021 vede il Catalogo Dimore arricchirsi di una collezione le cui parole chiave sono leggerezza contemporanea delle linee, purezza dei materiali e minimalismo dei colori.

Ribbon plasma il metallo e lo combina alla luce con uno stile unico e dinamico. Il telaio in metallo, declinato in nero opaco, cinge lastre di vetro in piastra trasparente, illuminate dalle strip LED adagiate sull’apposita sezione predisposta all’interno del telaio.

Le lastre in vetro si illuminano creando riflessi inaspettati e riflettendo la luce con estrema purezza e contemporaneità.

L’antica grecia come fonte di ispirazione per Olympya

Gusto dell’equilibrio e delle proporzioni per il nuovo chandelier Olympya, ispirato liberamente all’antica Grecia come luogo d’origine della bellezza e della cultura, la cui semplicità di forme è compensata dalla preziosità dei materiali e lavorazioni.

La struttura centrale ricalca idealmente un tempietto greco, il telaio in metallo è declinato in una raffinata finitura galvanica e rivestito in vetro trasparente. Metallo e vetro protagonisti delle braccia che partono dal centrale disegnando geometrie nell’ambiente.

Ogni braccio è reso unico da particolarissimi pendagli ovali in vetro “Crek”, tipica lavorazione manuale del vetro che permette l’inclusione di piccole bolle d’aria all’interno del vetro, rendendo ogni goccia un pezzo unico.

Horo illumina il Rupture cafè di Parigi

Due vetrate all’11 di rue du Vertbois, upper Marais, per il nuovo Rupture, store ed etichetta discografica indipendente fondati da Alexander Sap.

Il progetto è stato affidato all’interior designer Pierre Gonalons, che si è lasciato ispirare dallo spirito autentico del posto e dalla sua storia, attingendo al ricordo del mitico Drugstore Saint Germain, che nella Parigi degli anni 60 era al contempo bar, ristorante, tabaccaio, emporio.

L’illuminazione è completamente affidata alle sospensioni Horo, che Pierre ha disegnato nel 2020 per Masiero.

Tre sospensioni singole, una sospensione a tre elementi, due applique e una Horo da tavolo, tutte con diffusore in vetro color rosa in linea con il mood del locale!

Raqam protagonista a Riyadh

Grazie alla proficua collaborazione tra Masiero Lab, il laboratorio multidisciplinare di ricerca e sviluppo interno all’azienda, con l’Interior designer Racha Kayali, fondatrice dello studio RK Interior Architecture, Arabia Saudita, è stato realizzato un bellissimo progetto in villa privata a Riyadh.

Lusso, contemporaneità ed eleganza sono protagoniste dell’installazione Raqam realizzata con l’inserimento di una composizione a chandelier completata da lampade a parete ideate espressamente per questo progetto!

Collezione HORO disegnata da Pierre Gonalons

Il simbolo di un disco di luce è antico quanto il mondo stesso, un simbolo universale e una fonte infinita di ispirazione.

Pierre Gonalons, un grande appassionato della forma del cerchio con i suoi riferimenti che vanno dal dio egizio Ra al Sole d’oro, all’occhio di Horus, ha progettato una collezione di sospensioni, lampade da terra, applique e da tavolo con cornici in metallo dorato che ospitano un prisma disco di vetro, con un’esclusiva finitura a punta di diamante.

Una forma minimale, semplice, quasi grafica che assume un sapore vintage con finiture in metallo e vetro distintive: per il metallo è stata selezionata una finitura in ottone spazzolato, e il disco in vetro, oltre alla sua trasparenza, vanta un palato di semitrasparente altamente raffinato colori, tra cui azzurro, rosa cipria, grigio fumo e verde vivace.

“La combinazione di finiture e colori crea un eccellente equilibrio tra l’ispirazione dal design italiano degli anni ’50 e la creazione innovativa altamente contemporanea”,

afferma Pierre Gonalons.

La collezione Horo è pensata per illuminare scenograficamente sia spazi residenziali che commerciali, come hotel o uffici.

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